Vi siete mai chiesti quale sia il rapporto degli italiani con i farmaci? Qui abbiamo raccolto qualche spunto di come si sia evuluto negli ultimi 17 anni il consumo dei farmaci e un confronto con gli altri paesi europei
I dati ISTAT (sono consultabili liberamente qui) fotografano, tra le tante abitudini degli italiani, la propensione al consumo di farmaci. La serie storica ci mostra la percentuale di persone che ha fatto uso di farmaci nei due giorni precedenti il campionamento statistico dal 2001 al 2016. È evidente l’aumento piuttosto marcato da inizio a fine periodo dal 34% ad oltre il 41% (+21%). Il profilo di crescita è comune a uomini e donne, seppur con una sostanziale differenza tra i due sessi: dal 38% al 45% (+18%) nel caso delle signore, dal 29% al 37% (+28%) per i signori. Abbastanza evidente un calo di circa il 3% tra il 2009 ed il 2011 che sembra coincidere con il periodo più buio della crisi finanziaria iniziata nel 2008-2009.
Qui sotto invece la divisione per classi di età, e non ci meraviglia che con l’andare del tempo più facilmente si ricorra all’uso di farmaci. Il 90% degli ultra settantacinquenni ha usato farmaci nei due giorni precedenti al campionamento, mentre è abbastanza sorprendente come già nella fascia della tenera età (0-14 anni), il 14% degli individui ne faccia frequentemente uso.
Se andiamo invece ad analizzare la distribuzione nelle macro regioni italiane
si nota come al centro-nord la tendenza all’uso di farmaci sia di poco superiore a quella di sud ed isole. Curiosamente la regione Toscana sembra mostrare una particolare propensione all’uso di farmaci, oltre la media nazionale.
Analizzando invece le differenze tra centri abitati il maggior consumo si ha nei piccoli centri fino a 10000 abitanti. Le medie cittadine di provincia fino a 50000 abitanti risultano essere quelle più in salute.
Conclusioni
In conclusione i dati mostrano una sempre maggior propensione degli italiani all’utilizzo di farmaci; ci mostrano anche qualche sorpresa che non ci aspettavamo e ci suggeriscono di usare la dovuta cautela, affidandosi ai professionisti della salute piuttosto che improvvisarsi meccanici della meravigliosa macchina che è il nostro corpo.
Qui potete trovare qualche ulteriore approfondimento:
https://www.federfarma.it/Edicola/FiloDiretto/Filodiretto/maggio2017/11-05-2017-00-49-38.aspx
http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/submitViewTableAction.do